Sabato 17 dicembre, Centrum Sete Sóis Sete Luas. Danze e tradizioni sonore della Valle di Comino. Ma anche brani originali e atmosfere mediterranee. Ingresso gratuito
Attivo da oltre un decennio, DeCalamus è un ensemble composto da nove musicisti, dal diverso quanto ricco background musicale, accomunati dal desiderio di riscoprire, tutelare e valorizzare le tradizioni musicali della Valle di Comino, legate all’uso della zampogna e dell’organetto da parte dei tanti suonatori itineranti, che attraversavano questa splendida vallata, situata al confine tra Lazio, Abruzzo e Molise.
Dopo oltre dieci anni di attività artistica e di ricerca sul campo, i DeCalamus hanno pubblicato di recente l’album di debutto, omonimo per l’etichetta pugliese Digressione Music: dieci brani tra tradizionali e composizioni originali, che rappresentano il risultato di un lavoro intenso ed appassionato sulle tradizioni popolari.
Anticipato dal videoclip di “Vento by Calamus”, ouverture strumentale di rara bellezza posta in apertura, il disco è il frutto di un rigoroso lavoro di ricerca sul corpus di canti e danze popolari della Valle di Comino.
Quest’opera prima nel recuperare e valorizzare le strutture melodiche e ritmiche della tradizione, volge lo sguardo verso il futuro e la ricerca di nuovi timbri e sonorità, attingendo dalle musiche dell’Italia Meridionale come da quelle del Mediterraneo.
Il lavoro dell’ensemble laziale si è indirizzato, dunque, non solo verso la scrittura di arrangiamenti originali, ma anche alla composizione di brani originali, le cui radici sono ben radicate nel patrimonio popolare della loro terra.
Una piccola rivoluzione che li vede non solo interpreti della tradizione, ma diventarne parte loro stessi, quali depositari di quella cultura orale passata da bocca ad orecchio, da strumento a strumento, attraverso i suonatori itineranti che attraversavano la dorsale Appenninica.
Torna, così, alla luce il fascino di un patrimonio musicale spesso dimenticato, come quello del Basso Lazio, nel quale ballate narrative, serenate, canti di lavoro e danze tradizionali racchiudono la poesia semplice ma allo stesso tempo intensa della cultura contadina. In questo contesto, a colorare ogni brano è l’uso di una strumentazione prettamente acustica, in cui zampogna, ciaramella ed organetto dialogano, sul ritmo dei tamburi a cornice, avvolgendo ed accompagnando le tre voci che si alternano al canto.
A caratterizzare l’approccio musicale del gruppo è la rigorosa attività di ricerca svolta sul campo e sulle fonti tradizionali, unita all’utilizzo di strumenti tradizionali quali zampogna, ciaramella, organetto, ocarina, chitarra battente, fisarmonica, flauti pastorali, tamburi a cornice, a cui si unisce una particolare cura per le voci, con la presenza di ben tre cantanti nella formazione.
Voci: Maura Amata, Serena Pagnani
Fisarmonica e Zampogna a chiave: Marc Iaconelli
Zampogna Zoppa, Ciaramella e Voce: Massimo Antonelli
Organetto: Francesco Loffredi
Flauto e Ottavino: Luca Lombardi
Percussioni: Laura Fabriani – Francesco Manna
Contrabbasso: Carlo Sabellico
Sabato 17 dicembre – ore 22
Centrum Sete Sóis Sete Luas
Viale R. Piaggio, 82 – Pontedera (Pi)
Info tel. 0587.731532 – www.festival7sois.eu
Ingresso libero