E’ la musica la medicina d’amore di Noa

Love medicine è il titolo dell’ultimo disco di Noa e la cantante israeliana lo ha proposto a Firenze per lanciare un messaggio di pace. La recensione di Raffaella Galamini.

E’ ripartito da Firenze il tour autunnale di Noa dopo che la data di Genova era saltata a causa dell’alluvione. Il Verdi ha accolto con grande calore la cantante israeliana-yemenita, anche se fuori del teatro si è svolta una manifestazione pro Palestina sotto il controllo della polizia.
In sala tutto è filato liscio per un concerto a dir poco intimo: sia perché la maggior delle canzoni erano proposte in versione acustica sia per la musica mai come questa volta semplice e immediata.
Noa ha voluto con forza che il suo nuovo disco, Love medicine, fosse sospeso a metà tra tradizione yemenita e influenze world-jazz con forti accenti brasiliani. Così brani della cultura mediorientale hanno trovato posto accanto a pezzi del repertorio carioca nel concerto fiorentino proposto a chiusura della settimana della cultura. Una scelta precisa quella dell’assessore alla Cultura della Regione Toscana Sara Nocentini e di Eventi music pool che hanno voluto questa artista, apprezzata anche dal papa, per concludere la settegiorni.
Ad accompagnare Noa sul palco l’inseparabile chitarrista e direttore musicale Gil Dor, il virtuoso del contrabbasso Adam Ben Ezra e  il percussionista Gadi Seri. Il risultato è stato di grande freschezza e immediatezza, dove l’apporto culturale oltre che musicale di tanti artisti anche di spicco, come Pat Metheny che ha scritto uno dei brani, è risaltato in tutta la sua bellezza. Niente riferimenti diretti all’attualità o alla politica ma frequenti appelli a una cultura dell’amore e della pace. E’ questa la medicina migliore per il mondo, come ha suggerito Noa a un pubblico attento e partecipe. Bis come da programma, Life is beautiful, e convintissimi applausi alla talentuosa cantante.
Raffaella Galamini