Nell’ultimo numero della bibbia del jazz ampio articolo sulla Fondazione, “simbolo di un nuovo Rinascimento italiano”. Il presidente Caroni: “A novembre al via la Libera Università del Jazz”. Leggi l’articolo.
Secondo la rivista americana DownBeat, la Fondazione Siena Jazz – recentemente autorizzata dal Ministero a rilasciare titoli di laurea aventi valore legale e diventata la prima “Libera Università del Jazz” italiana – è il simbolo di un nuovo “Rinascimento italiano”.
Il mensile di Chicago, considerato la “bibbia” mondiale del jazz, ha dedicato all’istituzione senese un lungo speciale nel numero di gennaio che la consacra tra le migliori scuole di alta formazione jazzistica al mondo. Riconoscimento importante se si considera che è la prima volta che nelle sue pagine DownBeat riserva uno spazio di approfondimento ad una scuola europea di jazz.
Il giornalista James Hale, in visita l’estate scorsa ai Seminari Estivi di Siena Jazz,, scrive: «che siano promettenti studenti di Conservatori o acclamati artisti internazionali, tutti i musicisti a Siena Jazz parlano la stessa lingua». Dopo aver parlato con gli allievi del Siena Jazz, Hale esprime parole di apprezzamento per la qualità dell’offerta formativa e conclude che «tutti a Siena non vedono l’ora di poter studiare con musicisti come Dave Douglas, Eric Harland, Miguel Zenón, Franco D’Andrea e Greg Osby».
Significative le parole riportate da uno degli allievi, Peter Qualtere-Burcher, sassofonista tenore e studente del Whitman College di Eugene nell’Oregon per il quale «lo Zen del jazz vive a Siena grazie anche al numero di docenti e la densità di talento ed esperienza che si trovano qui ed esercitano una attrazione incredibile».
Sulla copertina dello speciale dedicato alle migliori scuole di jazz, Siena ha il ruolo di capofila con un richiamo diretto nel titolo “Campo estivo di jazz all’italiana ”, proprio a voler sottolineare l’unicità della Fondazione, la sola e la prima istituzione non statale ad essere stata accreditata e abilitata all’alta formazione universitaria nel campo del jazz. Seguono tre pagine di approfondimento con un’ampia intervista al presidente Franco Caroni e diversi commenti raccolti nelle aule della scuola durante i Seminari.
«Siamo molto felici del riconoscimento che ci ha tributato Downbeat, la più autorevole rivista di jazz del mondo – ha commentato Franco Caroni – per noi è un incitamento a fare sempre di più e meglio. Siamo pronti a raccogliere con l’entusiasmo di sempre, le sfide che ci attendono con l’apertura a novembre dei corsi triennali della Libera Università del Jazz di Siena e ci auguriamo che tutta la città di Siena e le sue istituzioni che finora ci hanno sostenuto, continuino a farlo con coraggio, anche in un momento di crisi come questo. L’obiettivo è ambizioso: permettere a Siena di competere con i grandi Conservatori e le migliori istituzioni jazzistiche internazionali. Abbiamo dimostrato di avere le carte in regola, ora bisogna fare sinergia nello sforzo di rilanciare un’offerta formativa innovativa, con corsi accademici e docenti di altissimo livello».